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Il mondo del lavoro a Bangkok

Work culture in Bangkok
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Scritto daFrancescail 21 Febbraio 2023

I thailandesi sono amichevoli e disponibili. Per vivere e lavorare in Thailandia, è essenziale conoscere la loro cultura. Anche se all'inizio può essere difficile capire tutto, il tempo semplifica molto le cose. Comprendere e costruire relazioni con i colleghi sono fattori importanti che rendono il lavoro più piacevole.

La Thailandia è chiamata "terra del sorriso" a ragione: la sua gente è gentile e amichevole.

I thailandesi vogliono più di ogni altra cosa mantenere un ambiente lavorativo sereno, senza discussioni e litigi. Considerando tutto questo, sappiate che i vantaggi di lavorare a Bangkok sono molti. Di seguito vi elenchiamo alcune "regole non scritte" per aiutarvi durante il vostro espatrio in Thailandia.

Codice del lavoro

Prima di accettare un lavoro a Bangkok, è necessario esaminare il contratto per individuare eventuali discrepanze o clausole poco chiare. Secondo il codice del lavoro thailandese, lo stipendio, l'orario di lavoro e le ferie sono importanti. Il salario dipende naturalmente dal tipo di impiego, e il datore di lavoro deve rispettare delle soglie prestabilite. Per quanto riguarda gli orari, una giornata tipica di lavoro è di 8 ore con un'ora di pausa. Gli straordinari sono pagati ma vanno pattuiti in anticipo.

Per quanto riguarda le festività, la Thailandia conta una serie di giorni festivi che le aziende sono tenute a rispettare. Gli impiegati hanno diritto a un minimo di 6 giorni di ferie pagate all'anno, non appena raggiungono un anno di servizio. Se la festività cade in un fine settimana, viene spostata al giorno lavorativo successivo.

Le donne incinte hanno inoltre diritto a un minimo di 90 giorni di congedo di maternità, di cui 45 pagati dal datore di lavoro.

Codice di abbigliamento

Nel mondo del lavoro thailandese, si dà molta importanza all'apparenza, e i thailandesi sono molto attenti alla moda. Sul posto di lavoro, il codice di abbigliamento è piuttosto tradizionale, le donne indossano generalmente vestiti e gonne piuttosto che pantaloni. Gli uomini vestono in giacca e cravatta. Non si usa indossare il nero, colore che di solito si usa solo per i funerali.

Come comportarsi

Sul posto di lavoro, le persone sono educate, disponibili e parlano con tono dolce e gentile per instaurare rapporti duraturi tra i colleghi. All'arrivo, tutti vengono accolti con un wai. Il wai è un saluto in cui entrambe le mani sono in posizione di preghiera e la testa è leggermente chinata.

I thailandesi sono molto riservati quando incontrano qualcuno per la prima volta, quindi di solito non fanno molte domande. Preferiscono prendersi il tempo necessario per conoscere le persone prima di dare confidenza.

Ambiente di lavoro a Bangkok

Prima di passare agli affari, i thailandesi cercano di costruire delle relazioni armoniose. Amano gli ambienti gentili e gli atteggiamenti rilassati. Danno valore ai progressi sul lavoro che portano a un avanzamento di carriera, accompagnati dal sostegno e dall'apprezzamento dei colleghi. Non stupitevi se uno dei vostri colleghi vi chiede di insegnargli l'inglese. Negli uffici è importante rispettare la gerarchia e i più giovani devono mostrare rispetto per i più anziani.

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di , dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di , affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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