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Il mondo del lavoro a Riyadh

Le monde du travail a Riyad
shutterstock.com
Aggiornato daVincent Dall Aglio
Tradotto daFrancesca

Con l'inizio delle esportazioni di petrolio alla fine degli anni '30, questo Paese desertico e arretrato ha registrato una crescita improvvisa. L'Arabia Saudita non aveva né le competenze né il capitale umano per sostenere un boom economico così rapido e così ha aperto le porte alla manodopera straniera. Nel 1970, in Arabia Saudita lavoravano 1 milione di cittadini stranieri. Nel 2023 erano 14 milioni, pari a circa il 41,6% della popolazione totale del Paese.

La forza lavoro a Riyadh

In seguito al programma di saudizzazione, che è parte integrante della Vision 2030, sempre più professioni saranno riservate ai cittadini sauditi. Ciononostante, grazie agli stipendi competitivi e all'ambiente dinamico, Riyadh rimane una destinazione ambita dai professionisti stranieri provenienti da tutto il mondo.

Vale la pena notare che i sauditi non sono molto versatili, e preferiscono ricoprire ruoli che offrono prestigio sociale, principalmente in grandi aziende e enti governativi. I lavori manuali a Riyadh sono generalmente considerati di basso livello. Inoltre, molti sauditi preferiscono opportunità di lavoro nel settore pubblico piuttosto che in quello privato. Secondo le statistiche d'inizio 2023, questa tendenza sembra essere in calo, dato che il 94,5% dei sauditi disoccupati ha dichiarato che accetterebbe un impiego anche nel settore privato. Sempre secondo lo stesso studio, il tasso di disoccupazione dei sauditi è di circa il 13% per le donne e del 5% per gli uomini.

Un'istruzione moderna a Riyadh

Modernizzare il sistema educativo è uno dei punti chiave del programma “Vision 2030”, annunciato dal re Salman nel 2016. L'obiettivo è quello di rendere il Paese indipendente dal petrolio, nel prossimo futuro. La Vision 2030 vede il futuro del Paese come un'economia basata sull'informazione. Al giorno d'oggi, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) sono una risorsa importante, ed è importante che i cittadini sauditi acquisiscano queste capacità. L'amministrazione locale deve attuare questo cambiamento puntando sulle competenze internazionali e sulla collaborazione con gli istituti scolastici privati.

Negli ultimi anni sono nate tante organizzazioni professionali che non solo stimolano l'economia creando posti di lavoro, ma anche formando la manodopera. Queste organizzazioni internazionali, chiamate “scuole di eccellenza”, preparano giovani uomini e donne a fare carriera in nuovi settori come la finanza, l'energia sostenibile, l'estrazione mineraria, l'edilizia, i trasporti e il turismo.

Le donne nel mondo del lavoro a Riyadh

Tra le caratteristiche del programma di saudizzazione ci sono le iniziative professionali per le donne, che rappresentano solo il 16% della popolazione attiva totale, uno dei tassi più bassi nella regione del Golfo e nel mondo. Ma oggi sempre più donne saudite vogliono lavorare e devono quindi spostarsi.

Le donne saudite lavorano, in genere, come insegnanti nelle scuole femminili. Anche se il diritto del lavoro saudita dà loro il diritto a svolgere mansioni senza distinzione di genere, specifica anche che bisogna seguire la sharia, tenendo conto della “propensione della donna”. Entrambe le regole sono soggette a interpretazione e i lavori disponibili per le donne dipendono generalmente dal loro livello di istruzione.

A titolo indicativo, il Ministero del Lavoro ha pubblicato un “bilancio positivo” che permette di determinare le professioni considerate ragionevoli per le donne (ad esempio, addette alle vendite, parrucchiere, ecc.), ma non si tratta di criteri rigidi. Per quanto riguarda i settori chiusi alle donne, tra questi figurano l'industria mineraria, l'edilizia, l'industria automobilistica, la meccanica, ecc., solo per citarne alcuni.

Link utili in inglese:


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A proposito di

Vincent ha studiato linguistica e acquisizione delle lingue straniere all'Università di Ginevra. Ha viaggiato prima in Vietnam e Cambogia per insegnare francese e inglese. Nel 2023 si è trasferito in Arabia Saudita. Gli piacciono i film, i libri, la cucina e gli scacchi.

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